Intervista a ‘Pensieri surreali di gente comune’ di Martina Vaggi

«Ben ritrovati all’appuntamento con la rubrica “10 domande all’autore emergente”, firmata Pensieri surreali di gente comune. Quest’oggi abbiamo come ospite Luca Scopitteri, autore della trilogia de “Il creatore di sogni”. Luca è anche il vincitore del premio al “Concorso Letterario Internazionale Lago Gerundo” (2020) con il racconto horror “Gioca con me”.

Ciao Luca, ti do il benvenuto sul mio blog! Iniziamo subito con la prima domanda. Quando ti sei avvicinato per la prima volta alla scrittura?

Ciao Martina. Credo che lo spartiacque sia stato il passaggio dalle scuole superiori all’università. I libri che prima leggevo per obbligo sono diventati un piacere difficile da rinunciare, e la scrittura, i pensieri e la fantasia, hanno trovato sfogo sotto forma di racconti, diari e storie brevi.

E una di queste storie ti ha portato a scrivere il tuo primo libro “Il creatore di sogni”, pubblicato nel 2017. Che cosa ti ha spinto a intraprendere questa strada. Ci racconti brevemente la trama del libro?

Cosa accadrebbe se i sogni si materializzassero?
E se, per contro, lo stesso avvenisse anche per gli incubi?

È stato il desiderio di mettermi in gioco. Negli anni ho sviluppato così tante idee, che alla fine ho deciso di darle sostanza in un progetto lungo e articolato, un romanzo appunto. Molte volte si scrive per necessità, per esprimere un’idea, un’opinione, a volte anche un disagio. Nel mio caso da una riflessione che scaturisce da un’attitudine a sognare quasi tutte le notti, sogni vividi che ricordo benissimo e che mi danno molti spunti. Un giorno mi sono domandato: “Cosa accadrebbe se i sogni si materializzassero? E se, per contro, lo stesso avvenisse anche per gli incubi?” Partendo da questa considerazione, nasce la storia di Jay e de “Il creatore di sogni”.

“Questa realtà è una finzione, una fantasia, una prigione con le sembianze di un paradiso.” Questo è un estratto del tuo libro. Molto interessante il tema della realtà mischiata alla finzione: tutto sembra muoversi nell’ambito dell’apparenza eppure c’è della profondità in questo, mi sembra di capire. Come mai con questo libro hai deciso di sondare questo “mondo dell’apparenza”, che non sembra per niente facile da rappresentare?

Sono sempre stato molto attratto da tutto ciò che non è solo apparenza. La realtà nasconde spesso delle sfaccettature che ignoriamo, eppure ugualmente interessanti. Si scontra la mia duplice natura: da un lato il tentativo di essere razionale nelle scelte e nelle conclusioni, dall’altro la consapevolezza di cercare nella fantasia una valvola di sfogo. Quando ci si abbandona a questa fantasia, succede che il mondo dei desideri, della paura e a volte della follia, prenda il sopravvento sulla realtà e diventi difficile comprendere entrambe. A me piace immaginarmi nella terra di confine tra l’una e l’altra.»

[…]

Leggi l’intera intervista nel sito di Martina Vaggi: Pensieri surreali di gente comune

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