Sogni e incubi

Fin da piccolo ho avuto una fervida immaginazione: nei giochi, nelle storie, nel raccontare agli amici avventure più o meno reali.

E questa fantasia non veniva meno di notte, quando i sogni mi accompagnavano fino al risveglio. Questa caratterista, peraltro, è rimasta intatta fino a oggi, forse ancor più arricchita dall’arrivo dei miei due bambini.

La cosa insolita, a distanza di tanti anni, è che il primo sogno di cui ho memoria… sia un incubo.

Siamo sicuri che un sogno sia “solo” un fenomeno psichico?

Avevo sei anni. Lo ricordo perché era il primo anno di scuola elementare. All’epoca andavo dalle suore, ricevendo un insegnamento fin troppo rigido per chi viveva in un mondo di sogni, con dei paletti e degli obblighi di fede che già all’epoca mi stavano stretti.

Il sogno è un fenomeno psichico legato al sonno, in particolare alla fase REM, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni riconosciuti come apparentemente reali dal soggetto sognante. (fonte: Wikipedia)
Non avrai altro Dio all’infuori di me. E che peccato commetteva chi dubitava?

Una notte, era forse primavera, sognai un diavolo che veniva a prendermi nel sonno. Le mie urla non ricevevano soccorso perché quel demone era più potente dei miei genitori, più di qualunque forza la mente di un bambino di sei anni potesse concepire.

La mattina seguente, il rituale scolastico delle preghiere, fu carico di trasporto, o forse, di paura.

Per molti anni ho temuto il buio, paura tipica della prima infanzia e dell’adolescenza.

Oggi faccio di quegli incubi racconti, di quelle esperienze storie, accettando le paure come insegnamenti per sfruttarle a mio piacere.

I sogni, come gli incubi, ci condizionano, incidono nella psiche e, di conseguenza, nella vita di tutti i giorni.

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